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Frequent ask questions

1. Che cosa sono i fertilizzanti e come si producono?
I fertilizzanti sono prodotti ottenuti attraverso la lavorazione di sostanze estratte in natura. L’azoto, uno dei nutrienti principali, è presente nell’aria in quantità inesauribile, e viene sintetizzato industrialmente sotto forma di ammoniaca, la materia prima per la produzione di tutti i concimi azotati. Fosforo e potassio, invece, derivano da giacimenti di rocce e sali minerali. Essi forniscono alle colture il loro naturale nutrimento per fare sì che possano produrre in quantità necessarie rispettando il parametro fondamentale della qualità.

2. Perché sono importanti?
Le piante per svolgere al meglio il loro ciclo colturale assorbono nutrienti dal terreno che deve mantenere un buon livello di fertilità. Una buona parte di questi nutrienti, insieme alla sostanza organica, deve essere poi apportata al suolo per evitare che il terreno s’impoverisca e soprattutto per evitare che la pianta, non avendo sufficiente nutrimento, non cresca in maniera ottimale.

3. I fertilizzanti sono davvero importanti per la produzione agricola?
I fertilizzanti sono l’equivalente dei nostri alimenti nel mondo vegetale: le piante per vivere assorbono infatti gli elementi nutritivi (i sali minerali) che sono contenuti nel terreno e che con il tempo tendono ad esaurirsi e pertanto debbono essere continuamente reintegrati. Senza di questi i raccolti sarebbero scarsi e non avremmo a sufficienza sulle nostre tavole frutta, verdura e cereali. Queste sostanze, infatti, permettono una produttività altrimenti non raggiungibile. I fertilizzanti sono quindi indispensabili per mantenere la terra fertile: senza il loro utilizzo si sono stimate infatti delle perdite fino al 75% dei raccolti.

4. Qual è il rapporto tra fertilizzanti e consumo di suolo?
I fertilizzanti servono come nutrimento alle piante coltivate perché i suoli perdono nel tempo la loro naturale quantità di nutrienti. Senza di questi le colture non potrebbero più essere portate avanti con una grave diminuzione delle produzioni. È fondamentale però che l’utilizzo di queste sostanze sia razionale e rispetti i tempi e le esigenze nutritive dello specifico terreno, affinché questo non si impoverisca e perda le sue proprietà. Conciliare la tutela della terra, bene primario dell’umanità, con una produzione agricola capace di soddisfare la crescente domanda alimentare è l’obiettivo principale dell’agricoltura di oggi e di domani; grazie all’innovazione in agricoltura, negli ultimi 50 anni la produzione agricola è cresciuta del 150%, a fronte di una superficie mondiale coltivata che si è estesa del 12%.

5. In che modo Assofertilizzanti si impegna per la sostenibilità ambientale?
Assofertilizzanti si impegna quotidianamente nella tutela e salvaguardia dell’ambiente promuovendo l’ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti. Grazie all’utilizzo di nuove tecniche agronomiche e a diversi progetti che mettono al centro il concetto chiave di sostenibilità, è possibile oggi ottimizzare l’uso dei fertilizzanti, in modo da mantenere, e in certi casi migliorare, la qualità delle produzioni agricole con un minor consumo di prodotti. L’uso “intelligente” dei fertilizzanti è infatti un fattore chiave per determinare la qualità degli alimenti che mangiamo e per soddisfare il crescente fabbisogno alimentare della popolazione mondiale, rispettando al tempo stesso l’ambiente.

7. Quali controlli garantiscono la conformità dei fertilizzanti distribuiti sul mercato italiano e come si adopera Assofertilizzanti per contrastare le frodi?
Assofertilizzanti da molti anni si impegna a collaborare con le forze dell’ordine per garantire la massima qualità dei prodotti che vengono distribuiti nel mercato italiano: a tal proposito, nel 2011 l’Associazione ha firmato un importante ed innovativo accordo con ICQRF - Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – per implementare la lotta contro le frodi nel mercato dei fertilizzanti. La collaborazione, di carattere volontario e addizionale a quanto già previsto dalla normativa in materia, prevede in primo luogo iniziative congiunte di formazione e studio tra Assofertilizzanti e Ministero, oltre al lancio di un programma di ricerca per la messa a punto di una innovativa tecnica di “caratterizzazione di matrici organiche in ammendanti e concimi organo minerali”, ovvero il sistema grazie al quale è possibile verificare la corrispondenza tra le sostanze dichiarate nell’etichetta dei fertilizzanti e quanto effettivamente rilevato tramite analisi di laboratorio.

6. Qual è la normativa che regola l’utilizzo dei fertilizzanti?
Sul piano comunitario è in vigore, per i concimi minerali, il Regolamento CE 2003/2003 e successivi adeguamenti. Il Decreto Legislativo 217 del 29 aprile 2006 “Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti”, regola i prodotti non compresi nel Regolamento (fertilizzanti nazionali). Anch’esso è in continua evoluzione in quanto, con l’emanazione di Decreti Ministeriali di aggiornamento, vengono introdotti negli allegati che contengono la descrizione dei prodotti fertilizzanti i nuovi prodotti approvati. A seguito dell'entrata in vigore del nuovo decreto legislativo 217/2006 è stato istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il Registro dei Fabbricanti di fertilizzanti che assegna il numero di registrazione a tutti i "fabbricanti di fertilizzanti" che operano in Italia ed è stato inoltre istituito un “Registro dei Fertilizzanti” (nazionali) diviso in due sezioni: una parte per i fertilizzanti convenzionali e una invece per i fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica nei quali i fabbricanti iscrivono i prodotti da loro immessi sul mercato.